Il processo di stabilizzazione

Il processo di stabilizzazione

Il verde stabilizzato è la natura che si ferma per conservare nel tempo tutta la sua originale bellezza.

Esistono oggi diverse tecniche di stabilizzazione e, dopo un’attenta analisi delle caratteristiche del prodotto fresco (fiori, piante e muschi), viene scelto il processo di stabilizzazione più icone. In termini generali si può comunque affermare che il liquido preservante va a sostituire la linfa e l’acqua della pianta, così da generare un vero e proprio fermo immagine della natura.

Ogni volta che dev’essere immesso un nuovo articolo stabilizzato sul mercato, vengono effettuati molteplici test su campioni e, una volta raggiunto lo standard qualitativo previsto, si prosegue con una “fase pilota”. In questo modo sarà poi possibile garantire la riproducibilità del processo e delle specifiche del prodotto. In totale possono servire dai 6 ai 12 mesi per ottenere un risultato ottimale, a seconda della complessità del progetto.

Come si fa il verde stabilizzato?

STABILIZZAZIONE PER CAPILLARITÀ (Verde Sfuso e prodotti derivati)
Questa potrebbe essere definita la tecnica originale ed in questo caso il fondo della pianta viene immerso in qualche centimetro di liquido di stabilizzazione. Tale soluzione è a base di glicerina naturale, acqua, coloranti alimentari e sostanze nutritive. La glicerina aiuta a trattenere l’acqua all’interno della pianta, mentre i coloranti donano il colore desiderato. Infine, le sostanze nutritive consentono al prodotto di superare il processo di stabilizzazione, che dura qualche giorno. Alla fine di questo periodo, dopo aver assorbito completamente la linfa sostitutiva, la pianta stabilizzata viene essiccata per 24 ore.

STABILIZZAZIONE PER DOPPIA IMMERSIONE (Fiori e Rose e prodotti derivati)
A differenza della prima tecnica, in questo caso si procede con due fasi di immersione. Durante la prima, il fiore viene immerso per 24 ore in una soluzione alcolica pura. L’obbiettivo è disidratare il fiore, mantenendo la sua forma originale, ma ovviamente a discapito del colore. La fase due si caratterizza invece per l’immersione in una sostanza composta da alcool, glicole propilenico, glicerina e coloranti alimentari. Il glicole proilenico e la glicerina, sotto l’effetto catalitico dell’alcool, servono alla reidratazione del fiore, mentre i coloranti alimentari gli conferiscono il colore desiderato.

In ogni caso, il verde, prima di poter essere stabilizzato, deve aver raggiunto il cosiddetto punto di maturazione (o punto di taglio). Procedere con materiale non ancora pronto, significherebbe rinunciare alle sue proprietà, allontanandoci quindi dall’obbiettivo di mantenere per lunghi periodi il suo aspetto fresco e naturale.

Tutti i nostri prodotti vengono sottoposti ad un processo di stabilizzazione innovativo. Grazie all’alta tecnologia impiegata e ai rigorosi controlli, è possibile ottenere risultati in grado di rispettare i parametri fissati, sia in termini di qualità, sia in termini di similarità al prodotto fresco. Quest’ultimo punto è fondamentale per quanto riguarda la consistenza, l’aspetto ed il colore.

Infine, se vuoi rimanere costantemente aggiornato, continua a visitare la nostra sezione L’esperto risponde o leggi le nostre FAQ e scopri tutti i segreti del verde stabilizzato.

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